Si arriva al paradosso che – per scrivere una sceneggiatura – sia necessario padroneggiare le tecniche e il racconto. Meglio di come saprebbe fare una persona che normalmente si dedica a prodotti di più ampio respiro.

Per questo, si può senza dubbio affermare questo. Chi sa scrivere un corto, in realtà sa scrivere qualsiasi cosa.

Dunque iniziamo? Partiamo dal primo scoglio che si para davanti a chi vuole imparare come scrivere una sceneggiatura: l’istanza narrante.

Cosa è l’istanza narrante

Per creare un prodotto narrativo che funzioni, occorre comprendere ed applicare alcuni concetti. Partiamo dal primo.

Una nota. Ci rivolgiamo in queste righe, per praticità più che altro, a chi è interessato al mondo del cinema.

Ma queste regole, veri e propri consigli operativi, possono servire a chiunque. A chi scrive fumetti, a chi si dedica alle serie tv, a chi si occupa di video oppure di una sceneggiatura teatrale.

L’istanza narrante: come scrivere una sceneggiatura

Iniziamo dal significato. Istanza, parola poco usata, vuole dire “richiesta” ma qui la intenderemo nella sua accezione più astratta.

Quando guardiamo un film, o siamo di fronte ad una storia, possiamo più o meno facilmente individuare un soggetto narratore.

Questo soggetto corrisponde ad un’entità, a volte definita in modo chiaro e cristallino, a volte meno. Entità che ci fornisce informazioni su alcuni personaggi. Ovvero i protagonisti della storia. Questa entità ci descrive alcuni luoghi (il campo di ripresa). Ci mostra delle situazioni e delle azioni che si succedono in un ordine precostituito (la sceneggiatura).

Davvero importante è capire chi sia questo narratore, quale sia questo punto di vista attraverso cui leggiamo il film. Lo scopo di questa prima lezione dedicata alle strategie su come scrivere una sceneggiatura servirà proprio per definire questo punto.

Lo scorrere degli avvenimenti

Lo scorrere degli avvenimenti ci viene mostrato talvolta tramite l’uso di parole (i dialoghi). Altre volte attraverso gesti, movimenti e sguardi (il punto di vista). Oppure attraverso il potere evocativo ed espressivo dell’immagine.

Si parla di “istanza narrante” perché la parola “narratore” è ingannevole. “Narratore” presuppone un essere umano che racconta. Mentre nel cinema il menu delle voci può essere molto più ampio.

Inoltre – assai importante – può capitare che nello stesso film l’istanza cambi. E la narrazione venga espressa da più entità.

Occorre quindi inquadrare bene chi sia questa figura enigmatica che si cela dietro l’occhio dello spettatore. Impariamo a conoscerla. E vediamo come la padronanza di questa voce narrante può aiutarci nella nostra ricerca su come scrivere una sceneggiatura.

La concretezza e la plausibilità: trucchi su come scrivere una sceneggiatura

Caratteristiche dell’istanza narrante sono la plausibilità e la concretezza. Questi due attributi sono fondamentali per riuscire a tradurre la narrazione in immagini.

Il racconto cinematografico, infatti, richiede che entrambe queste voci siano soddisfatte. Senza plausibilità il plot delle vicende risulterebbe vago e dai contorni sbrecciati. Le vicende non troverebbero spazio e coesione, ci sarebbero errori nelle tempistiche, le successioni di fatti e parole avrebbero un ordine raffazzonato e poco intrigante.

La plausibilità è una delle caratteristiche più importanti per scrivere prodotti di qualità (siano essi serie tv, fumetti, video o lavori teatrali).

Similmente, senza concretezza, il racconto subirebbe la nefasta influenza di quello che io chiamo “pindarismo”. Vale a dire una poco necessaria digressione verso concetti troppo intellettuali (o intellettualoidi) che possono andare bene in fase d’analisi, ma che – se inseriti all’interno di un racconto per immagini – hanno la sola funzione di confondere le carte e rallentare il ritmo.

Avete presente molte delle “opere prime” dove sembra che l’autore voglia a tutti i costi inserire elementi di difficile comprensione, al limite del dadaismo, con la palese finalità di mostrare il proprio grado di preparazione e la profondità della propria enciclopedia? Quelli, intendo.

Come scrivere una sceneggiatura: l’etica dello scrittore

Uno scrittore per immagini, intendiamoci, fa altro. Conosce profondamente come approcciarsi al racconto perchè l’istanza narrante qualifica l’ambiente. Determina la composizione dello spazio e la direzione delle luci. Focalizza il centro dell’azione e individua i limiti perimetrali del movimento sulla scena.

Certo non è facile: immaginare “la voce” di una vicenda è spesso il primo probloema di uno scrittore. Ma se impariamo come scrivere una sceneggiatura nel modo corretto possiamo dare ai nostri personaggi una forza inaspettata.

Anche se talvolta l’istanza narrante può identificarsi con il regista, questo paragone non è completo. L’istanza assume forme e caratteristiche molto più sottili. Impalpabili, multiformi. Può corrispondere allo sguardo del regista, dello sceneggiatore, di entrambi. Oppure di nessuno. L’istanza narrante è il registro attraverso il quale il film si racconta. Identificarlo ed imparare a conoscerlo fin da subito è necessario. Per condurre in porto una storia senza strappi e senza sbavature.

Le prossime lezioni

Qui finisce la prima lezione di questo corso. Se avete domande che riguardano il mondo della scrittura e quesiti su come scrivere una sceneggiatura, lasciate un commento qui sotto. Saluti a tutti!

Film consigliati: